Si infrangono proprio in dirittura d’arrivo le speranze dei Giaguari, e proprio quando il Silver Bowl sembrava a portata di mano, i torinesi sono andati a sbattere contro un muro, quello eretto in difesa dai Vipers Modena, che gli ha negato la perfect season all’ultima partita stagionale con un perentorio 41-14 che lascia poco spazio alle recriminazioni.
Tutti i pronostici prevedevano una partita equilibrata e combattuta punto a punto, ma a metà del secondo quarto, con i Vipers in vantaggio 20-0 ed in completo controllo della partita, il sospetto che la solita rimonta dopo una partenza ad handicap a cui ci avevano abituati i Giaguari in questi playoff, questa volta non si sarebbe affatto realizzata, è divenuto realtà.
I Giaguari sono partiti fin da subito un po’ timidi in attacco, sopraffatti fisicamente dalla linea di difesa avversaria che ha dominato ogni singolo down per tutta la partita, anche quando sono entrate le riserve nel finale. Questa è stata sicuramente la chiave tattica principale dell’incontro. La grande pressione portata su Dalmasso, infatti, non ha permesso al quarterback torinese di giocare con la necessaria tranquillità, obbligandolo a trovare sempre delle soluzioni di emergenza mentre scappava dai defensive linemen avversari che lo braccavano. Alla fine saranno solamente due i sack subiti da Dalmasso, ma numerose altre volte il quarterback torinese è stato placcato dietro la linea con consistenti perdite di terreno, al punto che, nonostante alcune belle corse personali, Dalmasso ha terminato la gara con un totale di meno sette yard su undici corse effettuate.
Bloccata sul nascere l’arma più pericolosa dei Giaguari, cioè il gioco aereo, è diventato altrettanto semplice arginare tutti i tentativi di correre la palla da parte dell’attacco torinese. Questa volta né Ghio né Tenconi sono riusciti ad esprimersi al meglio, trovandosi sempre i difensori già nel backfield non appena ricevuta la palla dal quarterback.
Se l’attacco è stato ottimamente bloccato dalla difesa avversaria, non altrettanto è successo a parti invertite. Le corse di Cira e Goldoni (quest’ultimo eletto miglior giocatore dell’incontro) hanno messo a dura prova il pacchetto difensivo dei Giaguari, che quasi mai è riuscito ad impedire buoni guadagni da parte dei runner modenesi. Quando, poi, la difesa cercava di chiudersi per arginare le corse, ecco che il quarterback Scaglia liberava il suo braccio facendo partire dei lanci sul profondo che in più di un’occasione hanno completamente sorpreso la retroguardia torinese. Basta guardare i numeri, del resto, con Scaglia che ha messo la palla per aria solamente undici volte, completando sette passaggi per un guadagno complessivo di 204 yard e due touchdown pass: una media di quasi 30 yard a passaggio.
Il coaching staff dei Vipers ha preparato la partita nei minimi dettagli, tanto che ad un certo punto sembrava quasi che sapessero già in anticipo le chiamate avversarie, tanto erano pronti a contrastarle.
Anche il coaching staff dei Giaguari aveva preparato la partita in maniera minuziosa, ma la differenza in campo l’ha fatta, evidentemente, l’esecuzione da parte dei giocatori: praticamente perfetti i Vipers, con molte sbavature i Giaguari.
L’attacco dei Giaguari è riuscito ad andare a segno solo nel finale, quando ormai i Vipers si sentivano la finale in tasca ed hanno mollato un po’ la presa, ed i touchdown di Ghio e Ruffinatto sono serviti per non chiudere a zero punti sul tabellone.
Una sconfitta netta, inequivocabile, che però non deve cancellare quanto di buono ha portato questa stagione a Torino sponda giallonera. I tanti giovani impiegati che garantiscono il ricambio generazionale sono sicuramente la più bella vittoria di questa stagione, senza contare la crescita che il trio di coach Harper/Michitti/Volpi ha portato sia nei giocatori che nel coaching staff italiano composto dai vari Alessandro Lazzaretto, Maurizio Pirillo, Stefano Scarpitti, Paolo Rigazzi e Franz Gerbino. Questi saranno sicuramente i punti da cui ripartire per la prossima stagione.