A poco più di due settimane dall’inizio di una nuova stagione di Prima Divisione, la terza per i Giaguari dal ritorno alla massima serie, abbiamo incontrato il presidente del team, Roberto Cecchi, per fare con lui il punto della situazione, tra bilanci sui campionati giovanili da poco conclusi e aspettative sulla stagione senior entrante, con un occhio alla globalità del lavoro svolto dall’insediamento alla presidenza, nel 2008, ad oggi.
D: “Buon giorno Roberto; lei è presidente dei Giaguari Torino, società che, oltre ad avere il team senior che disputa il Campionato di Prima Divisione e tre squadre di flag football, , ha il vanto di essere stata l’unica a scendere in campo in tutte e tre le categorie giovanili (under 13, 16, 19) nella stagione appena conclusa, direi anche con risultati molto lusinghieri. Ci racconta da dove è partito e come ha sviluppato il settore giovanile del team?”
R: “Grazie della domanda che, in realtà, mi permette di poter ripercorrere con il pensiero il lavoro svolto sino ad ora. Dal 2008 ho perseguito l’obbiettivo di ricostruire il settore giovanile per ricreare la linfa mancante che aveva costituito negli anni passati l’ossatura dei Giaguari. Per vari motivi ho raccolto in eredità un settore giovanile scarno e poco seguito, e la sua ricostituzione era d’obbligo per dare continuità al team. Dopo un paio di anni dove si è praticamente sempre perso, siamo riusciti a ritornare ad un buon livello, senza contare la fondazione e la crescita di nuove categorie, come le under 13 e 16, oltre al flag, che mai avremmo immaginato di costituire.”
D: “Quindi, Roberto, se ho ben capito, lei crede che lo sviluppo del settore giovanile, oltre ad essere fondamentale per la struttura societaria, è vitale per la crescita della prima squadra?”
R: “Certamente. Avere molti giovani è per noi un grande vanto e ci permette di poter avere dei giocatori che , arrivati in under 19, possono vantare almeno 4/5 anni di football giocato, cosa impensabile fino a pochi anni fa.”
D: “Mi permetta, ma non è un progetto che rischia di essere troppo dilatato nel tempo, il portare giovani in prima squadra partendo dalla under 13 o 16?”
R: “In effetti può sembrare che il lasso di tempo in cui i risultati del progetto giovanile comincino a vedersi in chiave prima sqaudra possa essere troppo e con il rischio di far “spegnere la fiamma”. In realtà sin dal primo momento in cui cominciai a lavorare con gli altri dirigenti, capii che non occorreva avere fretta facendosi prendere dall’ansia del risultato. Come dirigenza abbiamo cercato di fare bene, posare le fondamenta e creare un ottimo coaching staff, giorno dopo giorno. Perchè è bene ricordare che, senza tecnici preparati, non si va da nessuna parte.”
D: “Ritiene che anche la preparazione dello staff tecnico sia fondamentale, oltre che a tutto il resto?”
R: “Assolutamente. Quello che facemmo dopo il 2008, fu di ingaggiare un Coach di esperienza che si occupasse di ricostruitre la mentalità della squadra, oltre che a fungere da chioccia per gli altri tecnici del team. Arrivò Coach Giovanni Modena da Nizza, che seppe dare l’impronta che mancava alla squadra, oltre che a formare gli allora coach dei Giaguari. Sino a fine 2011 guidò il team, con risultati buoni e dando il via ad un processo che non si è più fermato. Come sempre, abbiamo privilegiato la crescita ai risultati, che poi sono arrivati negli anni successivi.”
D: “Roberto, si può dire che i Giaguari si sono riappropriati della supremazia cittadina?”
R: “Se si riferisce alla rivalità con i Blacks Rivoli, posso dire che nel periodo di latitanza giallonera i Blacks Rivoli erano in effetti meritevoli dei risultati che avevano ottenuto: una squadra ben disposta e solida. Poi dal 2012 in avanti tutto è cambiato ed i risultati parlano chiaro sulla supremazia dei Giaguari, ma voglio essere chiaro: non è certo la rivalità cittadina che ha mosso le leve del ritorno dei Giaguari al loro posto. I Blacks Rivoli sono e rimangono una squadra di livello, anzi, il derby ci manca e parecchio e la finale di Seconda Divisione disputata nel 2015 la dice lunga sulla potenzialità dei Rivolesi.”
D: “Roberto, tornando ai coach, ha menzionato Giovanni Modena come “apripista” sotto la sua presidenza. Ci dica rapidamente qualche parola sugli altri coach che si sono avvicendati dal 2011 ad oggi.”
R: “Dopo Giovanni Modena scegliemmo coach Moe Ankney, un uomo di comprovata esperienza che arrivava dagli USA . Coach Moe, oltre che ad aver dato consigli fondamentali al nostro staff, portò I Giaguari imbattuti sino alla semifinale persa contro i Barbari Roma Nord, nel 2012. Nel 2013 arrivò Lewis, ed anch’egli diede una buona impronta al team tutto ed allo staff. Arriviamo poi al 2014, anno in cui decidemmo di “saltare” in Prima Divisone, utilizzando solo allenatori Italiani. Visto il percorso formativo svolto dal 2009 al 2014 con coach stranieri, abbiamo sicuramente dato loro gli opportuni skills per poter gestire un team che aveva anche al suo interno due giocatori Statunitensi. Il 2015 stesso staff, Italiano, che viene confermato anche per il 2016, con Coach Riccardo Merola Head Coach e un gruppo di tecnici di livello molto alto.”
D: “Tralasciando il primo anno di IFL nel 2014 con risultato sufficiente, ci dica due parole sulla stagione 2015 e cosa si aspetta dal 2016.”
R : “Il 2014 è stato un anno di approccio alla Prima Divisione molto buono. Lo archivio così e lo ricordo con piacere. Ma la stagione 2015 è stata la madre di tutti i cambiamenti occorsi al team, ed apportati per avere un 2016 di livello. Nel 2015 tutto è sembrato andare storto, come se la necessaria fiducia fosse venuta meno per motivi che, ancora oggi, non comprendo. Ma il passato serve solo per costruire meglio il futuro, quindi, basandoci sull’analisi di cosa fosse andato male abbiamo apportato gli opportune accorgimenti. La squadra ha un ottima struttura di giocatori Italiani, che si è arricchita con l’arrivo di un quarterback USA, Kevin Arduino, un runningback oriundo, Lou Cotrone, e il piacevolissimo ritorno di Chris Salvi, la safety micidiale che accompagnava il forte rb Niles Mittash nella stagione 2014. Non dimentichiamoci dei giocatori veterani che stanno dando il massimo per far crescere i molti giovani presenti nello spogliatoio. A loro il mio più grande “grazie” visto che molte volte è difficile vedere scorrere il tempo senza arrivare dove si vorrebbe arrivare prima del ritiro dalle scene.”
D: “Domanda di rito, poi la lascio ai suoi impegni di squadra e di lavoro. Chi vede tra I maggiori protagonisti nella stagione 2016?”
R: “Difficile a dirsi: direi che i Seamen Milano continuano ad essere una corazzata inaffondabile, ma credo che anche I Giants Bolzano potrebbero rivelarsi una realtà di alto livello. Ci sarà sicuramente anche una crescita dei team del girone SUD, che potrebbero farsi strada nella post season.”
D: “ Presidente, ma i Giaguari???”
R: “Giusto. Come da nostro stile, abbiamo cercato di mettere la squadra nelle condizioni migliori per disputare un Campionato almeno decoroso e che ricalchi quello del 2014. Anche in questo caso conterà sì il risultato, ma la crescita della squadra è quella che viene per prima, oltre all’inserimento dei nostri ragazzi delle giovanili. Come capita in tutti gli sport, c’è solo una squadra che vince. L’importante è fare bene, crescere, spendere in modo oculato i denari che si hanno a disposizione e lottare per il massimo risultato. Non vincere una finale non deve essere motivo di frustrazione per nessuno degli undici teams che hanno lottato durante la stagione.”
D: “Roberto, magari ci ritroviamo verso la metà del Campionato per fare il punto della situazione. Per adesso un enorme grazie per la disponibilità.”
R: “Ben volentieri e forza Giaguari !!!!”
Queste le parole del Presidente Cecchi, che prosegue la strada intrapresa nel 2008 continuando a credere nel Suo progetto: lui è pronto ad una avventura, e con lui tutto il popolo maculato.