Nel football americano l’esordio stagionale è sempre una partita particolare: non c’è sport di squadra con un periodo di offseason così lungo come quello della palla ovale, e nei mesi la voglia di riprendere e le aspettative per il campionato, in cui mettere a frutto il tanto lavoro fatto sono tali da creare intorno all’evento iniziale, nelle menti di giocatori ed allenatori, una grande carica di tensione che è sempre difficile capire in quale maniera possa essere sfogata.
Con questa premessa, e tenendo conto del fatto che le sincronie di squadra, specialmente nel reparto offensivo, richiedono tempo per essere affinate, il Presidente Cecchi spera che la brutta sconfitta rimediata al Primo Nebiolo contro i Giants possa essere più un incidente di percorso inevitabile per raggiungere la crescita collettiva che una dura dimostrazione sulla reale consistenza della sua squadra.
Il 28-7 finale non lascia molto spazio alle interpretazioni, considerando il fatto che il touchdown della bandiera dei torinesi, messo a segno su corsa da Cotrone, uno dei pochi ad aver lasciato un’impressione positiva in serata, è arrivata quando mancavano meno di cinque minuti alla fine della partita e con i Giants Bolzano in pieno controllo della stessa.
Dopo un primo quarto in cui entrambi gli attacchi hanno faticato parecchio, come quasi inevitabile ad inizio stagione, è stata la maggiore incisività dei Giants a creare il primo gap importante all’half time. Nei due possessi a testa avuti nelle ultime trenta yards avversarie, infatti, i Giaguari ne sono usciti con zero punti e due turnovers on downs, mentre i Giants hanno messo a segno 14 punti, grazie ai touchdown pass dell’esperto quarterback statunitense Willingham su Gregorio e Bonacci.
Sotto 14-0 all’intervallo i Giaguari sembrano riuscire a reagire nel drive iniziale del secondo tempo, in cui grazie alle corse del solito Cotrone e ad un paio delle troppe penalità chiamate in serata dalla crew arbitrale si ritrovano nuovamente sulle trenta yards dei Giants. Poi però combinano un altro pasticcio, perdendo palla nello scambio tra il centro Zaccherini ed il quarterback Jordan Paul (autore di una prova a dir poco anonima, da rivedere sicuramente). I Giants ne approfittano per piazzare il colpo decisivo, andando a segno nel drive successivo ancora con un gioco di passaggio sull’asse Willingham – Gregorio: 21-0, fine terzo quarto e, virtualmente, fine della partita.
Nell’ultimo quarto di gioco c’è ancora spazio per una segnatura personale del quarterback dei Giants, che varca la endzone dei Giaguari su un gioco di corsa in goal line e, come detto, per il touchdown torinese di Cotrone.
L’unica certezza che lascia in casa Giaguari la partita d’esordio è che per Coach Merola & Co. il lavoro da fare è ancora tanto, ed è meglio che alcuni automatismi vengano registrati in fretta: domenica prossima a Pesaro contro gli UTA sarà già una di quelle partite in cui è vietato perdere, se si vogliono mantenere le aspirazioni di playoffs: imperativo dunque dimenticare in fretta i Giants e buttarsi a capofitto nella preparazione della prima trasferta dell’anno.